L’anguria definita anche cocomero o addirittura semplicemente melone o melone d’acqua è senza molti dubbi anche statisticamente parlando il frutto dell’estate la cui produzione attraverso la coltivazione risulta essere molto prolifica a partire dai mesi invernali per poi arrivare alla bella stagione con prodotti maturi. Uno dei fattori che rendono poco simpatico nutrirsi con l’anguria possono essere ad esempio i semi che in realtà si possono mangiare, considerati però spesso come degli “intrusi” concettualmente parlando.
Ma cosa succede se si mangiano i semi dell’anguria? Quali sono gli effetti sull’organismo umano?
Ecco la risposta.
Mangiare semi del’anguria: cosa succede all’organsimo?
I semi dell’ anguria sono ovviamente sviluppati dalla pianta stessa così da permettere la riproduzione futura e com’è noto sono dislocati direttamente nella polpa del frutto, e sono spesso eliminati con l’ausilio di un coltello o altro utensile da cucina.
Può essere effettivamente fastidioso trovarseli in bocca durante il consumo anche se questi in realtà non sono considerabili “scarto” vero e proprio ma un elemento commestibile e potenzialmente utile anche in varie preparazioni.
Può sembrare strano ma i semi dell’anguria che possono essere consumati come qualsiasi altri semi di frutti commestibili, possono essere a parità di peso maggiormente nutrienti sotto alcuni punti di vista del frutto stesso: sono infatti ricchi di proteine, e sali minerali che conferiscono un’azione antoissidante per l’organismo, riuscendo a sviluppare una condizione generalmente positiva per vari organi del corpo.
Anche come snack, ad esempio in padella oppure consumati crudi dopo averli lavati accuratamente, risultano essere una buona soluzione come “spezza fame” ma anche utilizzati al forno con olio e sale (non esagerando con quest’ultimo).
Buono anche la capacità lassativa di questi semi che riescono a migliorare la funzionalità da questo punto di vista anche in modo importante.
In particolare tra gli agenti nutrienti spiccano le vitamine del gruppo B e acidi grassi insaturi che hanno anche un buon effetto sul colesterolo alto e quindi contribuiscono ad migliorare la salute del cuore.
Bisogna però non esagerare: come ogni tipologia di semi commestibili anche quelli dell’anguria risultano essere potenzialmente problematici per l’organismo umano se in quantità smodate, soprattutto se sono masticati, sviluppano fastidi e bruciori del tratto intestinale, invece non presentano particolari problemi, sempre a patto di non eccedere se sono consumati interi e quindi “gestiti” dall’apparato digerente in modo naturale.
Solo chi soffre di problemi relativi a questo apparato come ad esempio la diverticolite dovrebbe evitare di consumarne in quantità eccessiva.