Inevitabilmente con la diffusione del web in ogni sua forma il concetto stesso di informazione abbia trovato nuovi sbocchi, rendendo disponibili informazioni su più livelli ma anche agevolando il mai troppo abbandonato concetto di fake news oppure semplicemente notizie che non sono coadiuvate da reali fonti comprovate. Soprattutto in ambito alimentare siamo da una parte pronti a fidarci dei rimedi conosciuti, dall’altra è difficile comprendere nuove scoperte. Un esempio è costituito dal prezzemolo, una delle principali erbe che sono impiegate da secoli se non millenni in ambito alimentare. Da molte fonti si apprende che il prezzemolo possa essere tossico.
Ma è qualcosa di vero, comprovato da fonti attendibili o è formalmente una tipologia di “mito alimentare” che magari risulta essere legato a credenze non scientificamente corrette?
Il prezzemolo trova da anni un impatto divisivo grazie o a causa del discutere sul web. Ma fa bene o male?
“Il prezzemolo è tossico!”: attenzione, ecco le conseguenze
Il prezzemolo è una pianta che cresce spontaneamente da molti secoli sia nell’area Mediterranea, di cui è probabilmente nativo ma anche presso altre zone del mondo dotate di temperature mediamente temperate. Si tratta di una pianta dal comportamento arbustivo che se associata a vari alimenti, sia di tipo vegetale che animale, può migliorarne il sapore.
E’ una pianta che cresce bene in molti contesti ma in modo particolare si sviluppa in condizioni soleggiate e dotate di sole: generalmente può essere concepita anche come rimedio eroboristico seppur a piccole dosi.
E’ molto ricca di vitamina C, ed ha anche ingenti quantitativi di ferro (addirittura 4-5 volte di più degli spinaci, a parità di peso) ed ha un forte impatto antiossidante. Ma è tossico?
La nomea di tossicità deriva dal contenuto dei semi e dell’olio essenziale a base di apiolo, una sostanza che però è presente in maniera molto, ma molto più ridotta nelle foglie. L’apiolo può avere infatti un impatto sul sistema nervoso, avendo anche potenzialmente un impatto sul sistema renale, quindi regolarizzando la vescica e impattando anche in prospettiva in modo negativo sul sistema digestivo con dolori e coliche.
Non a caso questsa sostanza è stata utilizzata a partire dal medioevo per stimolare le interruzioni di gravidanza, instillata in grandi quantità, ma il prezzemolo nel consumo abituale è sicuro, anche per le donne in stato interessante o per i soggetti fragili.
Solo un consumo superiore a 200 grammi al giorno, se ripetuto per diversi giorni può portare ad alcuni effetti negativi.