Mangiare patate germogliate fa male alla salute? Ecco la risposta

Quando le patate non vengono conservate nel modo più giusto ecco che possono diventare verdi e che possono germogliare e si tratta di un fenomeno che viene attivato in risposta alla luce del sole. Sono diverse le persone che sostengono che consumare le patate germogliate non crei nessun problema, a patto però di rimuovere i germogli mentre ce ne sono altre che affermano che le patate germogliate siano tossiche e che quindi il loro consumo comporti un’intossicazione alimentare molto grave.

Ma perché mangiare le patate germogliate dovrebbe rappresentare un problema? Le patate, come è già noto, contengono dei composti della famiglia degli alcaloidi e in particolare la solanina e la caconina, che possiamo tranquillamente trovare anche in altri alimenti quali ad esempio i pomodori e le melanzane.

Gli alcaolidi sono delle molecole che hanno una struttura molto variabile e sono sempre dotate di una certa tossicità; gli alcaolidi noti per i loro effetti tossici a breve medio e lungo termine sono la nicotina che è contenuta nelle foglie di tabacco, le metilxantine che sono quelli presenti nel caffè, nel tè e nel cacao. Diciamo inoltre che non tutti gli alcaolidi presentano gli stessi effetti e non tutti risultano essere tossici allo stesso modo.

Si possono mangiare le patate germogliate?

Gli alcaloidi che sono contenuti nelle piante della famiglia delle Solanaceae sono degli alcaloidi policiclici e sono particolarmente concentrati all’interno delle foglie, come dei fiori e del tubero germogliato, specie a livello della buccia. Se una patata germoglia, ecco che appare di colore verde oppure assume un sapore amaro dovuto possibilmente al suo contenuto elevato di alcaloidi.

Scartare i germogli e gli occhi delle patate, rimuovendo anche le parti verdi o contuse e pelarle per bene può essere utile per ridurre la quantità di glicoalcalodi. Anche il ricorso a determinati metodi di cottura delle patate può aiutare a diminuire la tossicità delle patate germogliate e a tal proposito sembra essere più efficace friggere le patate invece che bollirle o cucinarle al forno o all’interno del microonde.

Ad oggi le normative europee non hanno fissato un limite massimo di alcaloidi, anche se ci sono alcuni Paesi che hanno abbassato il limite di glicoalcaloidi ammessi nelle patate. Di norma esse contengono dei valori che stanno ben al di sotto di questo valore e in genere la quantità di solanina va aumentando in modo significativo soltanto nelle patate precoci che sono conservate troppo a lungo o in modo del tutto inadeguato.

In ogni caso, in totale assenza di indicazioni sicure vi possiamo consigliare di scartare le patate che presentano germogli e diverse parti verdi o, ancora meglio, imparare a conservarle al meglio e nel modo corretto in modo da poter evitare tutti gli sprechi e consumare in totale sicurezza le patate che acquistiamo.

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