Miglior frutta per il diabete: ecco la classifica

I frutti sono un grandissimo concentrato di vitamine e di sali minerali che risultano essere molto importanti per il benessere di tutto l’organismo. La maggior parte dei frutti sono anche ricchi d’acqua e contribuiscono a preservare l’idratazione del nostro corpo. A ben vedere, però, diciamo che la maggior parte di questi cibi contengono anche delle significative quantità di una sostanza che moltissime persone assumono in quantità eccessive e si tratta dello zucchero, il cui consumo si deve però tenere sotto controllo specie da parte di chi soffre di diabete.

Quello relativo alla frutta e al diabete è senza dubbio un tema molto dibattuto e sarebbe bene precisare da subito che chi ha la glicemia alta può consumare ogni frutto, a patto però di non eccedere con la quantità, di abbinarlo nella maniera più giusta e di non mangiarlo a digiuno. Alcuni frutti come ad esempio le albicocche, le fragole, le nespole, arance e i frutti rossi, hanno un contenuto di zuccheri decisamente inferiore, mentre ce ne sono altri che ce l’hanno più alto.

Riuscendo a moderare la quantità, vediamo che anche questi ultimi possono essere consumati senza problemi da chi soffre di diabete. Le guide dei nutrizionisti ci dicono che bisognerebbe mangiare 2-3 porzioni di frutta da 150 grammi al netto degli scarti e se si vuole una delle varietà più zuccherine si può benissimo diminuire la porzione di 50 grammi.

Qual è la frutta più adatta nel caso di diabete?

Un caso molto particolare è rappresentato dall’anguria avendo all’incirca la metà degli zuccheri della mela e contenendo anche molta acqua. La buccia dei frutti è abbastanza ricca di fibra che contribuisce a ridurre l’assorbimento intestinale degli zuccheri. Oltre alla buccia, comunque, anche la pellicina bianca degli agrumi risulta essere ricca di fibre e di sostanze che riducono l’assorbimento intestinale degli zuccheri, abbassando notevolmente il picco glicemico.

E’ doveroso precisare che il frutto fresco va preferito ai succhi soprattutto se sono di origine industriali, molti dei quali contengono degli zuccheri aggiunti. Anche se non danno la stessa sensazione di sazietà sarebbero meglio i frullati, a patto di inserire nel frullatore la frutta con tutta la sua buccia. Al fine di aumentare il potere saziante e poter ridurre l’assorbimento degli zuccheri, ai frullati si possono anche aggiungere dei semi oleosi, della frutta secca in guscio e dello yogurt o del latte.

Per poter evitare degli alti picchi glicemici è importante sapere che la frutta andrebbe consumata insieme a cibi che contengono proteine, fibre ed anche grassi di buona qualità. Un ottimo abbinamento sarebbe una ciotola di yogurt con mirtilli, banana e anche anguria. Un’altra associazione sana sarebbe quella con la frutta secca in guscio, come ad esempio le mandorle, le noci e i pistacchi, a patto che non siano né salati né glassati.

E’ vero comunque che sarebbe privilegiata la frutta fresca con la possibilità di potersi concedere persino una porzione di frutta essiccata ogni tanto magari aggiungendone un cucchiaino o qualche pezzetto all’interno di una ciotola di yogurt. Il consumare controllato di frutta dovrebbe essere attuato da tutti e non solo da chi già soffre di diabete, specialmente chi si trova a rischio di svilupparlo.

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