L’avocado è un frutto? Ecco la risposta dell’esperto

L’avocado è il frutto di una pianta chiamata la Persea Americana che è originaria del Centroamericae che si è diffusa rapidamente in altre aree tropicali tanto da essere ormai coltivata anche nel bacino del Mediterraneo, a Israele. La fioritura di questa pianta si protrae per alcuni mesi, per cui anche i frutti maturano ben scaglionati nel tempo.

Il frutto è una drupa che assume una forma sferica o piriforme e che ha la buccia spessa e rugosa o liscia e sottile a seconda della specie di cui si parla, ma comunque ha pur sempre un tipico colore verde e la polpa tenera di colore giallo e bordata con del verde; all’interno, invece, troviamo presente un grosso nocciolo. Le principali varietà che si sono diffuse in Europa e che sono reperibili sugli scaffali del supermercato sono la Hass e la Nabal.

La maggior parte di queste varietà commerciali è ibrida e vediamo che la più comune è Fuerte, di colore verde e piriforme che matura dal mese di novembre fino al mese di febbraio, anche se la raccolta dei frutti avviene sempre quando essi sono ancora acerbi, poiché la loro maturazione prosegue anche quando si staccano dalla pianta stessa.

Cos’è l’avocado? Conosciamolo meglio

Per poter scegliere un buon frutto durante l’acquisto è doveroso esercitare una lieve pressione con il pollice della superficie del frutto in quanto se esso risulta duro come un sasso, allora vuol dire che è acerbo e si può acquistare, ma bisognerà farlo maturare dai tre ai sei giorni a temperatura ambiente, inserendolo all’interno di un sacchetto di carta con una mela.

Ma andiamo ad analizzare meglio questo rutto e vediamo di che cosa è formato e cosa contiene, L’avocado risulta essere privo di colesterolo, come tutti i frutti del resto, ma si differenzia per via del suo elevato contenuto di omega 3, di grassi definiti “buoni” e che sono in grado di contrastare la presenza del colesterolo “cattivo” LDL e dei trigliceridi nel sangue.

Un ultima proprietà legata al suo contenuto di grassi è sicuramente il grande senso di sazietà che solo mezzo frutto apporta all’interno del nostro pasto: ecco quindi il motivo per cui può esso rappresenta un valido alleato per chi ha qualche difficoltà a controllare la fame nervosa e ha la necessità controllare il livello di zuccheri, tendendo ad avere glicemia o magari la emoglobina glicata e la fruttosamina elevate.

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