Insegnare in Inghilterra e nel Regno Unito, la guida completa.

Insegnare in inghilterra con la Laurea Italiana è possibile? Certo che si!

Se vuoi lavorare come insegnante nel Regno Unito puoi scegliere due strade, una sicura, ovvero muoverti attraverso il MIUR e quindi la Pubblica Amministrazione italiana, oppure cercando di addentrarti attraverso il sistema accademico inglese direttamente dall’interno.

Prima di addentrarci nello sviluppare entrambi i punti, con consigli e modulistica da espletare, bisogna fare una premessa generale: chiunque voglia candidarsi per tale ruolo deve possedere i titoli richiesti e applicare per la professione per cui è qualificato.

Ad esempio una maestra della scuola dell’infanzia che vuole trasferirsi in una città dell’Inghilterra come Londra, Liverpool o Manchester, non potrà pretendere di trasformarsi subito in una docente universitaria, dovrà iniziare dalla professione svolta in maniera pregressa in Italia, formarsi e aggiornarsi nel Regno Unito e poi procedere con gli avanzamenti di carriera step by step.

Quali sono i requisiti minimi per lavorare come insegnante nel Regno Unito attraverso il MIUR?

Il MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – ha pubblicato un decalogo di requisiti ad aprile 2018 in cui ha chiaramente elencato e sottolineato tutti i punti necessari per insegnare all’estero. Essi non cambiano a seconda della destinazione straniera scelta, varranno sia se si vorrà insegnare in Inghilterra sia se lo stesso sogno si proverà a realizzarlo in America.

Scegliendo di intraprendere questa strada ufficiale, accedendo a questa professione attraverso questo canale istituzionale, si avranno maggiori garanzie e tutele da parte dello stato di appartenenza quando si andrà ad insegnare in Inghilterra.

Ma quali sono i punti chiave di questo vademecum?

  • Avere una conoscenza chiara, scritta e parlata, della lingua straniera del paese di destinazione in cui si vuole insegnare, è necessario almeno il livello B2 del quadro comune europeo di riferimento (QCER);
  • Aver partecipato ad attività formative organizzate da soggetti accreditati dal MIUR su tematiche che hanno a che fare con l’intercultura e con l’internazionalizzazione;
  • Essere assunto con un contratto a tempo indeterminato in Italia, ed aver prestato – dopo il periodo di prova – almeno tre anni di attività nel medesimo ruolo per cui ci si sta candidando all’estero;
  • Non essere stato restituito ai ruoli metropolitani durante un precedente periodo all’estero per incompatibilità di permanenza nella sede;
  • Non essere incorso in provvedimenti disciplinari;
  • Se sei un docente di sostegno devi anche possedere la relativa specializzazione.

Se dunque si posseggono i requisiti richiesti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, basterà tenere d’occhio i siti web istituzionali del MIUR e del MAE, proprio perché periodicamente verranno pubblicati dei bandi specifici per poter insegnare all’estero, dunque anche nel Regno Unito, e potrai candidarti per queste posizioni:

  • Assistente di lingua italiana;
  • Lettore Universitario insegnante negli Istituti Italiani di Cultura;
  • Docente Supplente;
  • Docente di Ruolo.

Per poter verificare che il proprio titolo di studio sia valido e convertibile in quello equivalente all’estero è necessario in prima istanza verificare la presenza dell’Ateneo presso cui si è conseguita la laurea sul sito web apposito gestito dal MIUR stesso.

insegnare in inghilterra

Insegnare in Inghilterra e Regno Unito facendosi strada dall’interno

Cosa succede se un bando è appena scaduto, oppure scade agli sgoccioli della tua laurea e non hai ancora fatto in tempo a maturare l’esperienza necessaria o – peggio – in Italia sei vittima del precariato iconico che affligge in particolare questa categoria professionale? (Ricordiamo che, secondo il vademecum del MIUR, per poter accedere ai bandi di insegnamento all’estero occorre essere in possesso di un contratto a tempo indeterminato in Italia).

Succede che è necessario partire alla volta del Regno Unito e provare a seminare il proprio terreno da soli, senza garanzie di successo, con fatica molto maggiore ma con una certezza: il sistema accademico inglese è molto meritocratico.

Non sono pochi infatti i casi di insegnanti di ruolo giovanissimi, già intorno ai 25 anni. E va anche detto che il sistema accademico stesso nel Regno Unito incentiva chi vuole fare questa professione, e lo fa già nell’ambito del corso di studi, offrendo una formazione pedagogica gratuita e anche masterclass professionalizzanti, così come colloqui con scuole in cui svolgere tirocini formativi.

Tutto ciò sembra un mondo così lontano rispetto alla nostra piccola penisola? Lo è.

Appare chiaro dunque che i due sistemi scolastici, italiano ed inglese, siano molto differenti nella loro struttura ed organizzazione; quest’ultimo ha molta più autonomia rispetto al nostro, e dunque può capitare di trovare offerte di lavoro come insegnante sui principali portali di annunci di lavoro, nella stessa maniera in cui ci si candida come babysitter o commessa in un negozio.

Quando si risponde ad un annuncio per l’insegnamento bisognerà possedere, oltre al certificato di studi equipollente, anche il CELTACertificated Educational in Language Teaching to Adults – ovvero un attestato che ti permette di insegnare in Inghilterra. Esistono molti istituti che rilasciano questo certificato, ma il suo costo non è affatto economico. Ogni scuola avrà il suo listino prezzi, ma il range inclusivo di tale spesa varia dalle 1200 $ alle 1800 $.

Discorso diverso per chi ha una laurea in Scienze della Formazione e vorrà lavorare come teacher nelle nursery, dopo la conversione di quest’ultima da chiedere al NARIC, l’organo competente in regno d’oltremanica.

A prescindere da quale sia il livello di insegnamento a cui si aspira, dunque insegnante nelle nursery, nelle scuole obbligatorie o nei college, sarà necessario conoscere quasi a memoria il Development matters in the Early Years Foundation stage poiché esso verrà chiesto sicuramente in sede di colloquio.

http://www.londra.today/vivere-a-londra-guida-completa/

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