Quali documenti servono per spedire un pacco a Londra post brexit?

Con gli accordi sulla cosiddetta Brexit siglati in extremis alla fine dello scorso anno, si conclude di fatto il sogno di un’Europa unita che vedeva come protagonisti i principali Paesi del vecchio continente, tra cui la Gran Bretagna.

Piaccia oppure no, questo evento di portata storica modifica molte abitudini di vita quotidiana degli italiani che vivono a Londra e ad esempio svolgono attività di import/export, oppure sono dei semplici cittadini che lavorano nella città londinese e regolarmente ricevono spedizioni di oggetti o beni dalle famiglie di origine, o ancora si devono trasferire da Londra all’Italia o viceversa e per forza di cose sono impegnati in un trasloco.

Dal 1° gennaio 2021, per tutte queste persone non sarà più così semplice trasportare qualsiasi cosa, ma dovranno munirsi di specifici documenti doganali necessari per spedizioni extra UE che dettagliatamente elenca la sezione blog del sito www.SpedireAdesso.com. Detto in altre parole, se fino a qualche tempo fa spedire in Inghilterra era semplice e non richiedeva nessun controllo, oggi una spedizione da e verso l’Unione Europea è simile a quella indirizzata agli altri Paesi extra europei.

In questo articolo vogliamo spiegarti nel concreto cosa cambia e le nuove regole da rispettare per effettuare correttamente una spedizione e non avere problemi alla Dogana.

I documenti necessari per spedire un pacco a Londra

Il primo importante documento, necessario per spedizioni a Londra post Brexit, è l’etichetta di spedizione che viene posta sulla parte esterna del pacco e che contiene i dati relativi alla spedizione stessa. Oltre a quella che accompagnerà il pacco, sono necessarie altre copie a disposizione delle autorità doganali che ne prenderanno visione.

Un altro documento da non trascurare è la fattura pro forma, all’interno della quale devono essere descritti nel dettaglio gli oggetti contenuti nel pacco e il relativo costo, oltre che i dati del mittente e quelli del destinatario.

In aggiunta, con le nuove normative viene richiesta anche la dichiarazione di libera esportazione. In altre parole, si tratta di un documento nel quale il mittente dichiara di assumersi la piena responsabilità della spedizione e degli oggetti che oltrepasseranno la dogana.

Infine, tra i documenti che devono assolutamente accompagnare il pacco spiccano la copia della carta d’identità e quella del codice fiscale o della partita IVA: entrambi i documenti ovviamente appartengono al mittente.

Dazi doganali e aumento delle tariffe di spedizione

Gli accordi stipulati in extremis tra l’Unione Europea e la Gran Bretagna al momento non prevedono alcun pagamento di dazi doganali. Ovviamente si tratta di un’ottima notizia, considerando i già tanti disagi che inevitabilmente la Brexit causerà nel settore delle spedizioni. Oltre agli inevitabili ritardi nelle spedizioni, infatti, c’è da considerare anche l’aumento delle tariffe di spedizione rispetto ad altre destinazioni europee.

Come spedire un pacco a Londra senza problemi

Per spedire un pacco a Londra senza problemi, dunque basta munirsi anticipatamente dei documenti necessari e forse anche di un po’ di pazienza! Non sappiamo ancora quali saranno i tempi di attesa a causa dei controlli doganali ma di certo sappiamo, da indiscrezioni delle prime spedizioni avvenute, che se il pacco è seguito da tutti i documenti necessari e il contenuto dichiarato è dettagliato e conforme, il passaggio avviene senza problemi. Speriamo che ogni italiano residente a Londra non perda l’abitudine di farsi inviare i nostri prodotti “made at Home” fatti da mamma o nonna, o il piccolo imprenditore non smetta di importare il “made in Italy” a Londra, solo per la confusione iniziale di questo periodo. Siamo fiduciosi che riusciremo a superare anche questo piccolo ostacolo chiamato “Brexit” e continueremo a sentirci “italiani nel mondo” con tutti i pieni diritti e possibilità di spostamento, anche se servirà il passaporto per entrare a Londra da ora in poi, o almeno fino a quando i nostri “cugini” inglesi resteranno fuori dall’Unione Europea.

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